Il conflitto femoro-acetabolare (FAI: femoral acetabolar impingement) è una condizione patologica che determina dolore all’anca. Il conflitto è creato da un imperfetto movimento della testa femorale nella coppa acetabolare. I sintomi caratteristici consistono in dolori lamentati nella regione dell’anca irradiati all’inguine, raramente irradiati anche al gluteo, qualche volta associati anche a dolore lombare. Nelle fasi iniziali il dolore è incostante, trattabile con riposo e farmaci antinfiammatori. Generalmente però la ripresa dell’attività sportiva è associata alla ricomparsa della sintomatologia dolorosa. Nelle fasi successive il dolore rimane pressochè continuo e resistente al trattamento farmacologico ed al riposo.

Il FAI si presenta sotto due diverse forme anatomiche: CAM (in inglese significa “camma”); PINCER (in francese significa “pizzico”, in inglese e in tedesco significa “tenaglia”). Nel conflitto tipo CAM c’è un’imperfezione delle sfericità della testa femorale e del cotile, che porta a realizzare un anomalo contatto fra testa femorale e margine dell’acetabolo. Nel caso di conflitto tipo PINCER la cavità cotiloidea è troppo ampia cosicchè quando la testa femorale flette e ruota il labbro acetabolare viene “pizzicato” fra la testa femorale ed il ciglio acetabolare. A volte le due forme possono coesistere.

Durante la visita specialistica vengono effettuate delle manovre che consentono di porre una diagnosi di FAI. Una radiografia standard dell’articolazione coxo-femorale permette di evidenziare le imperfezioni del collo femorale e del ciglio acetabolare. La RMN con mezzo di contrasto generalmente viene eseguita nella fase pre-operatoria, anche per escludere altre patologie dell’anca (tumori dell’anca o necrosi asettica della testa femorale).

Il trattamento della patologia è chirurgico artroscopico. Vale sempre la possibilità di un trattamento conservativo che necessita di un cambiamento di stile di vita, ridimensionando l’attività fisica e rinforzando i muscoli del cingolo coxo-femorale. Ovviamente in questo modo non viene risolto il conflitto meccanico femoro-acetabolare ma riduce o azzera il dolore e mantiene libero il movimento articolare.