La calcificazione tendinea della cuffia dei rotatori è una frequente causa di dolore alla spalla. Per una corretta diagnosi sono fondamentali: un’attenta anamnesi, l’esame obiettivo e l’esecuzione di esami radiologici (RX e RMN) con i quali si conferma la presenza della lesione e soprattutto si evidenziano le dimensioni della lesione stessa.

Nella fase di formazione della calcificazione generalmente non sono presenti sintomi acuti di blocco articolare, mentre nella fase di svuotamento della calcificazione, i sali di calcio liberati nello spazio subacromiale sono altamente irritanti e determinano un blocco articolare acuto.

Nella fase di blocco articolare acuto, l’arto superiore deve essere mantenuto a riposo con un reggibraccio per 7 giorni, associando una terapia anti-infiammatoria, applicazione di ghiaccio ed eventuale infiltrazione con cortisonico + anestetico locale in sede subacromiale.

Se la fase di blocco articolare antalgico dura più di 7 giorni c’è l’indicazione alla rimozione chirurgica della calcificazione.

Nella fase di cronicizzazione, generalmente è presente dolore notturno, mentre durante il giorno il dolore è sopportabile e permette di mobilizzare la spalla in tutte le traiettorie con qualche limite ai gradi estremi. In questa fase vengono prescritte terapie fisiche (onde urto, tecarterapia) seguite da terapia riabilitativa per mobilizzazione assistita della spalla mirata ad eliminare i compensi scapolari ed a ridare armonia al complesso gleno-omerale. Sempre utile è l’applicazione di calore locale e l’assunzione di anti-infiammatori. In caso di persistente dolore viene preso in considerazione il trattamento chirurgico.

Il trattamento artroscopico che consiste nella borsectomia sub-acromiale e nell’asportazione della calcificazione è l’intervento ideale. Per alcuni tipi di calcificazione, soprattutto per quelle la cui rimozione comporterebbe una lesione a tutto spessore del tendine, si deve aggiungere il gesto chirurgico dell’acromionplastica.

Lo strumento utilizzato è l’artroscopio che, tramite una telecamera collegata ad un monitor, permette al chirurgo di guardare direttamente dentro l’articolazione. Vengono praticate delle piccole incisioni nella spalla e viene inserito un liquido sterile per distendere l’articolazione; inserendo quindi l’artroscopio si ha conferma della lesione e si procede alla cura della stessa con appositi strumenti.

Perché L’artroscopia

Perché ha tutti i riconosciuti vantaggi della chirurgia artroscopica: ridotto dolore, bassa morbilità, ricovero breve, cicatrici piccole, ridottissimi rischi di infezione.

Prima Dell’intervento

ESAMI PRE-OPERATORI

Nei giorni precedenti il ricovero vengono eseguiti i seguenti accertamenti pre-operatori:

  1. Ecg
  2. Esami ematici
  3. Visita anestesiologica
  4. Visita ortopedica

TIPO DI ANESTESIA

Generalmente l’anestesista esegue l’anestesia più adatta per il paziente (spesso un blocco del plesso cervicale accompagnato da una sedazione o da un’anestesia generale).

Dopo L’intervento

Dopo l’artroscopia il paziente viene medicato e dimesso il giorno dopo l’intervento. Vengono prescritti una terapia farmacologica ed un percorso riabilitativo. La sutura viene rimossa 12-14 giorni dopo l’intervento. Viene mantenuto un reggibraccio per 2 settimane. La fisioterapia passiva viene iniziata immediatamente con lo scopo di recuperare il movimento della spalla; gli esercizi attivi vengono inseriti quando la flessione arriva a 160° e la rotazione esterna arriva a 30°. La ripresa delle attività lavorative pesanti viene concessa dopo 45 giorni dall’intervento, salvo complicazioni.