Non è difficile immaginare il gesto che porta un giocatore di baseball a scagliare con forza la pallina che ha in mano. Questo gesto, se ripetuto in modo costante e se eseguito in maniera scorretta può avere come conseguenza una sollecitazione negativa della spalla sia a livello della struttura legamentosa che della struttura muscolo-tendinea.

L’articolazione scapolo-omerale è solo una parte di un complesso sistema di lancio, ed è piuttosto delicata, formata da borse, muscoli, tendini, legamenti e dalla cavità glenoidea che accoglie la testa dell’omero: un complesso insieme di incastri ed equilibri.

Tutte le parti del corpo che contribuiscono alla mobilità sono soggette a instabilità. La spalla che è sottoposta a sforzo e movimento costante, lo è ancora di più. Un dettaglio da non sottovalutare è il fatto che i legamenti interessati non sono particolarmente solidi e sviluppati, come dimostrano analisi e ricerche.

Quindi, le attività sportive in cui sono previsti movimenti della spalla ripetuti e potenti possono diventare la causa di fastidiose patologie. Non solo il gesto del lancio del giocatore di baseball. La tendinite della spalla può essere la conseguenza del gesto motorio del lancio del giavellotto nell’atletica leggera, nel servizio del tennis e in altri contesti in cui è necessario compiere movimenti della mano che deve oltrepassare la testa dell’atleta (cosiddetta attività “over-head”), gesti particolarmente “aggressivi”, a cui al complesso articolare è richiesta una prestazione particolarmente impegnativa. Microtraumi e traumi veri e propri sono dietro l’angolo.

Diagnosi

Il tipo di traumi (microtraumi) di cui stiamo parlando coincide molto spesso con patologie infiammatorie, borsite sub-acromiale o tendiniti della cuffia dei rotatori, nei peggiori dei casi addirittura con patologie croniche o con rotture tendinee che però si manifestano soltanto in condizioni di aggravamento dei sintomi quando incidono anche altri fattori di rischio e si trascura la gravità e l’importanza della condizione dolorosa.

Per effettuare una diagnosi il medico deve effettuare un’analisi di diversi dati raccolti riguardanti la storia clinica del paziente, le sue abitudini, le caratteristiche dei movimenti e dello stato di salute della struttura corporea in tutte le sue parti, e soprattutto nella zona interessata dal disturbo.

Soltanto nei casi più gravi può essere necessario ricorrere agli esami diagnostici.

Per le tendinopatie più serie della spalla si richiede la RMN, realizzata anche con mezzo di contrasto, grazie alla quale il quadro patologico è senza ombra di dubbio estremamente più chiaro.

Terapia

Il riposo si accompagna spesso all’assunzione di farmaci antinfiammatori. Questo non significa che si debbano interrompere all’improvviso tutte le attività che si svolgono. Bisogna interrompere soprattutto il movimento che ha causato il dolore e l’infiammazione ed è utile intraprendere una riabilitazione per ridare al movimento la sua fluidità, attraverso percorsi di stretching e kinesiterapia per disinfiammare e contemporaneamente rinforzare i muscoli della spalla. Una riabilitazione efficace accompagna lo sportivo a riprendere l’attività in breve tempo: possono essere sufficienti anche solo pochi trattamenti per risolvere problematiche di una certa entità. Qualche volta il fisioterapista utilizza, anche, dei cerottaggi (taping funzionali) per eseguire una sorta di compressione della spalla allo scopo di ridurre il dolore.

Se il dolore è forte, come si accennava in precedenza, è meglio ricorrere anche a farmaci antinfiammatori. Trovare sollievo, anche attraverso i farmaci, non significa rinunciare a metodi naturali e meno invasivi, ma solo alleviare momentaneamente una sofferenza per potersi dedicare alla guarigione con maggiore facilità.

Nei casi di dolore più intenso è importante il riposo notturno in posizione semi-seduta (utilizzando per esempio un paio di cuscini dietro la schiena per lasciare la spalla in posizione più alta del cuore ed un cuscinetto sotto il gomito).

Un altro rimedio per la borsite e la tendinite della spalla è il ghiaccio, circa quattro o cinque volte al giorno per almeno venti minuti. Ma si ricorda che questo rimedio, come anche la terapia farmacologica, il riposo funzionale, la compressione ed il riposo notturno con elevazione della spalla, non possono risolvere il problema una volta per tutte: si tratta sempre di un problema meccanico.

Prevenzione

La preparazione sportiva non può prescindere da una buona prevenzione, a maggior ragione quando la si pratica ad alti livelli.

Gli allenatori stessi dovrebbero essere formati e conoscere gli esercizi per prevenire tendiniti e stati dolorosi di muscolatura, tendini e articolazioni, per non causare danni ai loro atleti.

Nella prevenzione è molto importante:

  1. Stretching della capsula gleno-omerale posteriore-inferiore
  2. Stretching del m.piccolo pettorale
  3. Il rinforzo del m.sottoscapolare e del m.sottospinato con elastico, mantenendo il braccio addotto al tronco
  4. Rinforzare il m.dentato anteriore, i mm.romboidi ed il trapezio basso

 

 

 

Bibliografia
Mohamad Y. Fares, Jawad Fares, Hasan Baydoun & Youssef Fares, “Prevalence and patterns of shoulder injuries in Major League Baseball”, The Physician and Sportsmedicine, pag.63-67, 2019
Shitara Hitoshi, Tajika Tsuyoshi, Hamano Noritaka, Sasaki Tsuyoshi, Kamiyama Masataka et al. “Prevention of shoulder and elbow injuries in high school baseball players: a time-to-event analysis”, British Journal of Sports Medicine;  Vol. 54, Fasc. Suppl 1,  (Mar 2020):